Cookie Consent by Free Privacy Policy website Dan Lenard arrivato a Fort Lauderdale accolto dal sindaco Dean Trantalis
marzo 04, 2019 - Vela Code

Dan Lenard arrivato a Fort Lauderdale accolto dal sindaco Dean Trantalis

Dan Lenard è arrivato oggi 3 marzo alle 13 circa a Fort Laudardale, meta finale della sua traversata atlantica. Partito il 20 gennaio da Cadice ha navigato per oltre un mese con una sola breve tappa ad Antigua. Il mare e la sua protezione il vero protagonista assieme alla bonaccia, che lo ha fermato per oltre 15 giorni.  

Il  progettista #danlenard ha finalmente raggiunto la sua meta in #florida, attraccando a #fortlauderdale con la sua imbarcazione #scia, su cui ha vissuto e che ha timonato personalmente per oltre un mese: era infatti privo di timone automatico oltre che di strumenti elettronici per la parte atlantica. Solo nel passaggio dalle pericolose isole caraibiche ha deciso infatti di utilizzare la cartografia elettronica.

A #fortlauderdale è stato accolto dalle autorità cittadine, con il sindaco Dean Trantalis e la comunità degli yachtsmen locali che gli hanno dedicato una serata.

La sua navigazione è iniziata a Cadice il 20 gennaio, un luogo di particolare importanza per chi naviga in Atlantico,  frequentato dai Fenici e dai Romani nella loro rotta verso la Britannia, è stato il porto di partenza di Cristoforo Colombo nella sua seconda e quarta navigazione verso il “Mundus Novus” come lo chiamò con successo Amerigo Vespucci.

Dan ha voluto dare a questa impresa un contenuto particolare: co - fondatore dello studio Nuvolari Lenard ben noto nel mondo della #nautica per essere uno dei designer che firmano le barche più importanti del mondo, mega e gigayachts, è voluto entrare nel ruolo di un velista che senza troppe risorse se non la sua abilità e una barca traversa l’Atlantico. Ci è riuscito anche se con grande fatica e grande lentezza per la mancanza di vento, timonando anche per dieci dodici ore al giorno: “timonare e capire come potevo gestire la barca nei cambi di vele mi ha consentito una grande coscienza di quello che facevo e di avere la certezza che il mio destino fosse nelle mie mani”.