Cookie Consent by Free Privacy Policy website Andrea Mura passa l'equatore
dicembre 05, 2023 - Vento di Sardegna

Andrea Mura passa l'equatore

Dopo quindici giorni dalla partenza da La Coruña, in Galizia, il 3 dicembre 2023 Andrea Mura ha passato l’equatore raggiungendo la latitudine 0°0′0″ che segna il passaggio dall’emisfero nord all’emisfero sud, un rito che tutti i navigatori celebrano da secoli. Si tratta di un traguardo importante, le prime 3.400 miglia di navigazione che sono servite anche per entrare in modalità regata.
Sono state due settimane intense con qualche problema di collegamento satellitare che hanno costretto Andrea a comunicare solo con l’inreach di bordo, ma ora che è ritornato raggiungibile ci racconta lui stesso l’inizio di questa lunga avventura.

“La partenza da La Coruña è stata molto più difficile di quello che immaginavo. Sono arrivato stanco e al limite con i tempi. Le tre settimane di navigazione per arrivare in Spagna da Cagliari sono state un lungo test per la barca e la navigazione è stata condizionata da un meteo molto faticoso. Abbiamo dovuto fare una sosta tecnica ad Algeri per la rottura dell’antenna, poi a Cascais per le condizioni del mare e del vento. Arrivati in Spagna erano ancora molte le cose da fare sulla barca e abbiamo lavorato ininterrottamente tutto il tempo. Sono partito anche in ritardo dopo avere lavorato fino al tramonto del giorno prima. 
Da quando ad agosto ho deciso di partecipare alla Global Solo Challenge non mi sono mai fermato, sono stati mesi intensi di lavoro incessante. Un giro del mondo andrebbe preparato con tempi molto diversi ma io non volevo mancare a questo appuntamento e ho spinto al massimo. Alla partenza, per via della stanchezza, il morale era basso e non sono riuscito a godermi appieno tutto quello per cui ho lavorato tanti mesi. Il sabato della partenza il mare era grosso con onda incrociata, sono stato sveglio tutta la notte fino a quando il vento è calato e sono riuscito a dormire. 
La discesa è stata lunga e lentamente mi sono ripreso ritrovando concentrazione ed energia. All’altezza di Cascais ho agganciato gli Alisei che mi stanno portando giù fino all’equatore. 
È una sensazione molto strana navigare lungo un percorso senza fine e senza tornare indietro, andare per andare, sempre dritti, sempre avanti. È una cosa che non avevo mai provato prima e a cui mi sto abituando.
In queste prime due settimane il meteo è stato a tratti impegnativo ma con il vento sempre in poppa, mai di bolina, abbiamo camminato forte e macinato tante miglia. Lasciarsi lo stretto di Gibilterra alle spalle e raggiungere Madeira è stato un primo step importante. Le giornate si sono allungate, il mare si è scaldato lentamente e anche l’aria si è fatta sempre meno fredda rendendo la navigazione piacevole e riportandomi ad un clima estivo.
Dopo un giorno e mezzo di navigazione, costeggiando le coste della Mauritania, siamo arrivati alle Canarie. Superate anche quelle siamo scesi verso le isole di Capo Verde, il vento ha continuato in buona direzione, sempre al gran lasco in fase ortodromica, sole caldo e mare blu.
L’umore migliorava e mi faceva pensare alle cose belle di casa, alla mia famiglia e al futuro. In barca sono sempre vigile, in costante attenzione per andare più veloce, sono sempre attento, mai rilassato, è la vita del velista e del marinaio. Dopo un paio di strambate, sono entrato nel canale dell’arcipelago di Capo Verde. Ora fa caldo, l’acqua è arrivata a 27°, il mare si è calmato, viaggio a 15 nodi con il vento in poppa, tutto molto piacevole. Sto guardando le carte nautiche e le previsioni meteo a lungo termine per vedere dove andare a bucare l’equatore. La strada più breve sarebbe il corno d’Africa ma è anche la zona più bonacciosa e la più pericolosa per rimanere incastrati nelle calme equatoriali, se ci capiti nella fase sbagliata può voler dire fare 200 miglia di bonaccia mentre allungando la strada verso il Brasile lo spessore delle calme equatoriali si riduce e si possono agganciare gli alisei nell’emisfero australe e l’anticiclone di Sant’Elena. E così ho fatto.
Di tanto in tanto sento delle botte pazzesche, sono i pesci volanti che sbattono contro la cappotta. Di notte e con la luna piena è uno spettacolo pazzesco. 
La barca sta funzionando bene. Ho una cambusa fornitissima e sono contento perché ogni giorno posso scegliere cosa mangiare, recupero energia. Nel percorso tra le isole di Capo Verde e l’equatore, all’undicesimo parallelo nord, l’acqua è a 29°, tempo bello, vento leggero, 10 nodi. Proseguo la navigazione verso l’equatore, mancano solo 3° di latitudine, l’acqua è passata a 30° e abbiamo agganciato il vento, come le carte meteo avevano promesso, e stiamo già navigando nei venti del mare del sud, le calme equatoriali sono ormai alle spalle. Il vento è leggero, 8 nodi a traverso, prua a sud, più andiamo avanti e più aumenterà, già da domani saremo in compagnia dei venti dell’oceano del sud.”

Il 3 dicembre 2023 alle 11.32 del mattino, dopo una notte movimentata per i continui salti di vento, continue regolazioni delle vele e correzioni del timone per mantenere velocità, Andrea Mura ha passato l’equatore. La cerimonia del passaggio dell'equatore è un'antica tradizione marinara, un simbolico “battesimo” come lo definiscono i vecchi lupi di mare, celebrato in onore del Dio Nettuno ogni volta che una nave lungo la sua rotta attraversa la latitudine zero, punto di massima circonferenza della superficie terrestre.

PROFILO ANDREA MURA

Nato a Cagliari nel 1964, Andrea Mura comincia a praticare la vela già dai primi anni ’70, dimostrando una determinazione “nuragica”. Il padre, Sergio Mura, è un velista di lunga esperienza e il figlio si rivela subito all’altezza collezionando importanti risultati tra cui due titoli europei in 420 (nel 1981 e nel 1982 – Italia e Austria) e un titolo mondiale Juniores 470 (nel 1984 - Austria).
Dal 1985 inizia ad affiancare all’attività di eclettico velista anche l’impegno nella Veleria Andrea Mura Sail Design, fondata a Cagliari e destinata a diventare un punto di 
riferimento mondiale per l’alta tecnologia, la durata e la resistenza delle sue vele a livello prototipo. 
Nel 1989 viene convocato per entrare nel team di Coppa America de "Il Moro di Venezia", voluto da Raul Gardini, vincendo due campionati del mondo - uno in Coppa, uno nella classe 50 piedi - e una Louis Vuitton Cup. Naviga al fianco di Paul Cayard in giro per il mondo come randista e aiuto tattico per oltre 2.000 ore. 
Nel 2007 acquista da Pasquale de Gregorio l’Open 50 “Wind Express”, un progetto di Umberto Felci, ribattezzandolo “Vento di Sardegna” e decorandolo con lo stemma dei 4 Mori, a testimonianza del profondo legame con la propria terra d’origine. La lunga e complessa preparazione per le regate oceaniche lo porta a conquistare il primo record nel breve giro di 3 anni: è l’indimenticabile vittoria alla Route du Rhum, sua prima regata transatlantica in solitaria, che lo fa entrare nella storia della vela, primo italiano a conquistare un titolo sino a quel momento riservato ai grandi navigatori francesi. 
Nel 2012 vince la Twostar, stabilendo un nuovo record di percorrenza assoluto (tutt’ora imbattuto) in 13 giorni 17 ore e 47 secondi; a distanza di un mese vince la Transat Québec Saint-Malo nella classe dei monoscafi, imprimendo un nuovo record di percorrenza in 11 giorni 15 ore e 59 secondi. 
Nel 2013 Andrea Mura è il primo italiano a vincere la Ostar su un monoscafo: 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitaria perché a 
temperature polari, controvento e controcorrente. Vincerà anche l’edizione successiva, nel 2017, con un vantaggio di 4 giorni sul secondo, eguagliando così il primato del famoso skipper francese Loick Peiron, ma con in più la vittoria e il record della Twostar del 2012. Una doppietta che, nel 2018, gli vale la medaglia d’Oro al valore atletico nazionale assegnatagli dal CONI. 
Solo qualche mese prima, nel porto di Cagliari, viene inaugurata una scultura di Roberto Ziranu a lui dedicata perché “attraverso le sue vittorie sublima la nostra terra 
nel mondo”. 
Nel 2022, ultima tappa prima della Global Solo Challenge, Andrea Mura vince al timone di “Vento di Sardegna” la Roma x 1 davanti ai x 2 e secondo assoluto, dopo il record stabilito nel 2016: è la sua sesta vittoria su sei partecipazioni. 

SPONSOR 
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PARTNER TECNICI 
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Wamblee - Sistemi di segnalazione per la sicurezza in mare

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